Il Bivio


A ore sarà reso noto il verdetto della Corte sulla costituzionalità del Lodo Alfano, che permette di sospendere i processi alle quattro più alte cariche dello Stato per tutta la durata della prima legislatura.

Senza prendere in giro nessuno bisogna dire che questo provvedimento (presente in molte democrazie “mature”) da noi è legato a doppio filo al nome di Silvio Berlusconi. E’ strato lo stesso Presidente del Consiglio a dichiarare che questo provvedimento gli permetterebbe di esercitare al meglio le funzioni di cui il popolo sovrano lo ha investito, rinviando i provvedimenti giudiziari al 2013.

Chi contesta il Lodo Alfano parla di presunta immunità e ricorda che la legge è (e deve rimanere) uguale per tutti. Chi invece difende il provvedimento ricorda che non si tratta affatto di immunità in quanto, insieme al processo, viene sospesa anche la prescrizione e l’imputato tornerà ad essere tale alla fine della legislatura nelle stesse condizioni di quando è stato eletto. Inoltre Ghedini, avvocato di Berlusconi, aggiunge che “la legge è uguale per tutti, ma non sempre lo è la sua applicazione”, con evidenti riferimenti alla lotta tra alcuni tribunali e Berlusconi sin dal 1994 (l’anno della discesa in campo). Vorrei aggiungere che, se seguiamo questa strada, la tempistica della sentenza Cir-Mondadori appare quantomeno sospetta.

Un’altra visione, sempre a favore del Lodo applicato in particolar modo a Berlusconi, è quella per cui il Cavaliere non sia un “primus inter pares” ma “super partes” in quanto il suo nome era ben stampato sulla scheda elettorale e perciò conseguenza diretta del voto degli elettori.

Ma veniamo alla decisione che stiamo aspettando: in caso di “Via Libera” Berlusconi diventerebbe davvero potentissimo (sarebbe un durissimo colpo all’estabilishment che lo combatte da 15 anni), mentre in caso di bocciatura totale nascerebbe il problema delle “dimissioni necessarie” e si configurerebbe un vero e proprio Colpo di Stato (per definizione) nei confronti della volontà popolare espressa molto chiaramente nel 2008.

Per questi motivi, molto probabilmente, si arriverà solo ad una parziale bocciatura, soluzione di stasi risolvibile con piccole modifiche al testo in Aula (un Lodo-Bis), un modo per darla comunque vinta a Berlusconi senza creare “soluzioni estreme”.

Mettiamo però che arrivi la bocciatura completa. Berlusconi si troverebbe di fronte ad un Bivio: abdicare e pensare a difendersi o continuare a governare (come ha fatto nel 2004, convivendo con un processo conclusosi poi con una assoluzione)? Ovviamente il mio parere è che il voto popolare non vada sovvertito in altro modo se non con una sfiducia Parlamentare (il cui unico sbocco restano le urne, chiaro). Dunque anche in questo caso il Cavaliere dovrebbe andare avanti e, se da questa vicenda uscisse rafforzato, portare a termine la guerra che dura ormai da troppo tempo e di cui ho più volte parlato. Sarebbe un Presidente del Consiglio forte, sostenuto da una maggioranza forte e da un PDL in cui la componente Berlusconiana è ancora forte. Chiaro, dovrebbe mettere nero su bianco l’inconsistenza di un “Berlusconi V” a Palazzo Chigi per allontanare le accuse di “lodato a Vita”.

In una cena con gli industriali il Nostro ha detto che andrà avanti in ogni caso, preoccupandosi intanto di far sapere ai suoi intimi di non temere affatto eventuali elezioni anticipate.

Stiamo a vedere. Mancano poche ore.

[Omnia/Luca Zaccaro]


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