2012 (Il Film)


Se avete speso dei soldi per andare a vedere l’ultimo film di Roland Emmerich sicuramente siete degli appassionati del genere. Non si spiegherebbe altrimenti la decisione di legarsi alla sedia (seppur comoda) del multisala per due ore e quaranta a vedere una improbabile (dal vostro punto di vista) fine del mondo in tre giorni.

Continuate perciò a leggere sapendo che tutto quello che dirò da qui in poi è rivolto ai “fan” di Emmerich e dei suoi tentativi di distruggere il mondo.

Sì, perchè il nostro Roland non è certo un novizio. Ci aveva già provato nel 1994 con Stargate, nel 1996 con l’indimenticato Independence Day, nel 1998 con Godzilla e nel 2004 con The Day After Tomorrow.

Ma questa volta c’è riuscito per davvero, la sua opera è finalmente compiuta: questa volta ha distrutto tutto, tutto ma proprio tutto. Negli altri suoi film c’era sempre un eroe che finiva per salvare il mondo, questa volta invece non rimane più nulla delle terre emerse oggi conosciute.

Il 2012, come riferito dallo stesso Emmerich, non c’entra poi granché. Aveva in mente di rappresentare il mito dell’Arca di Noé poi, cercando su Internet, si è imbattuto nel 2012 e correlate profezie sulla fine del mondo. Da bravo produttore ha subito capito che la storia “tirava” e ne ha approfittato: qualche aggiustamento all’inizio del film ed ecco il titolo che già da solo vende milioni di biglietti.

Passiamo alla trama, lunghissima ma mai lenta. I 160 minuti di proiezione scorrono veloci, meglio se si è adagiati su una comoda poltrona. La scelta di intrecciare più storie insieme (mai troppe però) riesce nell’intento di rendere la pellicola più variegata ed interessante. I temi trattati sono, per loro stessa natura, ricostruzioni più o meno fantasiose ma, se ci si mette nell’ottica, ben documentate e “coerenti” con l’obiettivo che si vuole raggiungere: la Terra sarà sconvolta, nell’anno profetizzato dai Maya, da mutamenti della crosta.

Il Sole, in uno dei suoi più grandi brillamenti, libera ingenti quantità di neutrini che, raggiungendo il centro della Terra, la riscaldano dall’interno, causando lo scioglimento e la dislocazione delle zolle tettoniche. Devastanti terremoti di magnitudo a due cifre sconvolgono le città, subito seguiti da immani tsunami.

Tutta la storia è ovviamente condita dalla solita trama complottistica: i potenti sanno tutto ma non rivelano nulla alla popolazione. Grazie alle cospicue donazioni dei privati (un miliardo di euro a persona), vengono costruite delle enormi Arche da qualche parte tra i monti dell’Himalaya capaci di mettere in salvo circa 400.000 umani e una quantità imprecisata di animali per poter ripopolare il Pianeta a catastrofe avvenuta.

Viene da chiedersi il motivo della “simpatia cinematografica” di Emmerich nei confronti di Berlusconi: nel film il Premier italiano decide di non essere complice del complotto contro l’umanità e resta in piazza (inVaticano) a pregare insieme alla sua gente. Ovviamente fa una brutta fine ma per la caratterizzazione che il regista ha voluto dare ai complottisti è decisamente un “buono”. Così come il Presidente americano, già abituato nelle pellicole di Emmerich ad affrontare la fine del Mondo insieme ai cittadini degli States.

Bisognerebbe anche parlare della famiglia protagonista, del magnate russo e dello scienziato che scopre tutto, ma questo ve lo risparmio, invitandovi a spendere 5 euro per vedervi questo capolavoro del suo genere al cinema. Scordatevi di comprare il DVD o peggio di scaricare una copia di dubbia qualità audio/video per vedervela a casa. Sono stati spesi circa 240 milioni di Euro per gli effetti speciali e vi assicuro che da questo punto di vista è sicuramente il film più strabiliante che io abbia mai visto: coste che affondano, grattacieli che collassano, vulcani che esplodono con la forza di mille bombe atomiche. Ogni effetto ha un fattore di realismo altissimo. Persino l’improbabile “attraversamento” di un grattacielo in macchina sembra poter divenire reale.

Beh, credo di avervi detto tutto e spero di avere invogliato voi fan dei “Disaster Movie” ad andare a vedere questo film. Sì perchè non sappiamo se in futuro Emmerich ne produrrà altri. Forse ci sarà il seguito di Independence Day ma per non rischiare di rimanere all’asciutto di future “fini del mondo” made-by-Roland il mio consiglio è decisamente questo: comprate un biglietto 😉

E voi avete qualcosa da dire?

[Omnia/Luca Zaccaro]


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