Microsoft celebra oggi il primo compleanno di Windows 7, il simbolo della “rinascita” del colosso di Redmond dopo gli ultimi, appannati, anni della gestione Gates.
Seven non è un sistema rivoluzionario, è costruito partendo dalle “ceneri” di Vista SP1 (e di Server 2008 SP1) con il preciso scopo di rimediare a quello che è stato universalmente riconosciuto come un errore (anche se con gli aggiornamenti attualmente disponibili anche Vista è un ottimo sistema).
Microsoft ha deciso dunque di chiudere per sempre la parentesi di Vista presentando con un nuovo brand una “seconda edizione” di tale sistema. E la missione è riuscita!
Windows 7 ha subito conquistato il mercato grazie alla sua velocità, alla stabilità e alla sicurezza (oltre che alla martellante presenza nel mercato OEM).
E se non volete credere a me o all’azienda stessa, allora dovrete chinare il capo di fronte ai dati di diffusione: secondo NetMarketShare, Windows 7 ha conquistato in un solo anno di disponibilità il 17,10% dei computer al mondo, piazzandosi subito dietro all’immortale (almeno per ora) Xp che domina ancora la classifica con il suo 60,03% di diffusione. Ma anche questa è una notizia: Xp si appresta (probabilmente già a novembre) a scendere sotto la soglia psicologica del 60%, ovviamente a favore di Seven.
Ancora non siete convinti? Bene, abbiamo detto che in un anno Windows 7 ha una diffusione del 17,10%. Sapete quanto ha “totalizzato” Vista in ben 45 mesi? Il 13,35%. Esatto, nel 25% del tempo di disponibilità Windows Sette non solo ha raggiunto, ma addirittura sorpassato e distaccato la sua precedente versione.
Ma Windows 7 non è solo una questione di numeri. E’ davvero un sistema eccellente, a suo agio su tantissimi sistemi, da quelli più recenti fino a quelli prodotti ad inizio del decennio (diciamo, per esperienza diretta, dal 2002). E ha avuto un successo mondiale perché ha dato da subito risposte positive laddove Vista aveva fallito: larga base d’applicazione, periferiche facilmente riconosciute, nessuna “corsa” al primo service pack (che, tra parentesi, sarà disponibile nella prima metà del 2011) e soprattutto compatibilità con gli applicativi più vecchi grazie ad Xp Mode, una macchina virtuale in cui far girare i programmi compatibili solo con Windows Xp.
Ed ora un mio personalissimo commento: l’insuccesso (di pubblico) di Windows Vista ha costretto Microsoft ad una corsa senza precedenti per “costruire” Seven ma ora gli ottimi risultati raggiunti possono permettere a Microsoft di pensare con calma ad una revisione completa del proprio sistema operativo. Ci sono due vie percorribili.. sappiamo dell’esistenza (in sviluppo) di Windows 8 ma anche delle ricerche interna su Midori e Singularity. Chiediamoci: Microsoft vorrà continuare a lavorare partendo dalla base di Windows 7 per costruire Windows 8 oppure dichiarerà concluso lo sviluppo del suo “Finestre” per concentrarsi completamente su un nuovo concetto di Sistema Operativo, completamente modulare e virtualizzato e fortemente orientato al cloud? Insomma.. cosa andrà ad affiancare Azure e Windows Phone 7 tra un paio d’anni? Potremo averne una anticipazione solo quando vedremo comparire in rete le primissime versioni “rubate” delle pre-beta di “Next” (come Microsoft ama chiamare la “Prossima” versione di un suo sistema operativo). Una data? secondo me settembre/ottobre 2011.
Voi cosa ne pensate?
2 risposte a “Windows 7 compie un anno!”
Ho provato a fare un po’ di conti “per scherzare”, basandomi sugli attuali trend di crescita (o regresso) di Windows 7, Windows Vista e Windows Xp.
Bene, le sorprese non mancano: Vista dovrebbe scendere sotto il 10% nel mese di aprile 2011, Xp dovrebbe crollare sotto il 50% nel mese di agosto 2011, mentre lo storico sorpasso di Windows 7 su Windows Xp dovrebbe avvenire nel mese di Aprile 2012.
E non è finita: a ottobre 2012 Windows 7 sarà installato su più del 50% dei computer al mondo mentre.. sapete cosa accadrà a dicembre 2012 (oltre alla fine del mondo, sia chiaro)? Windows Vista dovrebbe scomparire dalla faccia della terra!
[…] L’idea mi è venuta mentre scrivevo questo post. […]