E ora non venitemi a raccontare che si trattava di un parere marginale, che quello che conta è il voto del Parlamento e che la riforma può essere portata avanti comunque.. una Commissione Parlamentare non ha dato il via libera (voto: 15 a 15) alla riforma più importante della legislatura, segno evidente che in questo momento il governo non gode di una maggioranza stabile. Poi possiamo stare qui ore a fare i conti con il Deputato assente e quella incinta, o a spulciare le notizie di “gossip” per scoprire chi saranno i nomi dei prossimi “acquisti” del gruppo di Responsabili.
Ribadisco quindi quello che ho detto solo qualche giorno fa: Berlusconi deve dimettersi. Non perché fa i festini, non perché Bersani raccoglie le firme, non perché i giudici lo vogliono a processo subito. Berlusconi deve dimettersi perché il Governo da lui presieduto non è più in grado di portare avanti nessuna riforma. Bloccato dagli esigui margini numerici (dovuti al brutale divorzio con Fini) ma anche e soprattutto dalla sua eterna lotta contro una cerchia ristretta di magistrati.
Proprio come scrivevo nel precedente articolo, Berlusconi ha tutto il diritto di difendere le sue ragioni davanti alla Giustizia. Ma questo non può essere il fattore scatenante dell’immobilismo italiano.
Sì perché, parliamoci chiaro, se non fosse scoppiato PROPRIO ORA il Ruby-gate oggi Berlusconi avrebbe di nuovo una maggioranza capace di approvare le riforme. Giustizia ad orologeria quindi? Probabilmente sì, almeno in parte. Ma anche con numeri più “larghi” state certi che questi giorni sarebbero stati dedicati allo studio di nuove misure per garantire al Cavaliere una temporanea immunità piuttosto che all’attuazione di riforme per rilanciare l’economia (come recentissimamente dichiarato dal Silvio Nazionale).
Ma quindi? Passiamo dalla teoria alla pratica? Probabilmente no: come dicevo Berlusconi è comunque vicinissimo a raggiungere l’autosufficienza anche alla Camera e le dichiarazioni di Bossi (“Col pareggio al voto? Vedremo”) fanno presagire che la legislatura, almeno per ora, è destinata a proseguire.
Con straordinarie riforme liberali? Certo che no.. al massimo verrà modificato (e votato) il Federalismo e poi.. le “Idi di Marzo”..
Dimissioni dunque, oppure (ma proprio non riesco a concepire in che modo) una vera “nuova fase”.