Ucciso Osama Bin Laden


“Osama Bin Laden è morto. Giustizia è fatta”. Con queste parole il Presidente degli Stati Uniti d’America Barak Obama irrompe nei palinsesti televisivi notturni per annunciare al suo Paese e al Mondo intero che il capo di Al-Qaeda è stato ucciso durante un bliz portato avanti dai servizi segreti ad Abbottabad, vicino alla capitale del Pakistan.

Obama conferma che l’operazione era in preparazione dallo scorso autunno, quando l’intelligence ha avuto le prime conferme circa la posizione del ricercato numero 1 al mondo. Solo una settimana fa, date le prove che si erano fatte schiaccianti, il Presidente avrebbe ordinato l’attacco.

La Storia racconterà di una incursione (di cui erano a conoscenza solo pochi uomini americani in tutto il mondo) organizzata esclusivamente dal reparto Navy Seals in terra Pakistana senza l’intervento del governo locale. Il Principe del Terrore si trovava all’interno di un edificio sicuro (costruito nel 2005 e costato diversi milioni), all’interno del quale ha ingaggiato un conflitto a fuoco con i militari. L’operazione è “terminata” con un colpo sparato dagli americani che ha colpito Bin Laden in pieno volto alle 7:10 ora italiana.

Il segno dei tempi che cambiano è la storia raccontata in diretta (su Twitter) da un ignaro cittadino che apre la “conversazione” raccontando di aerei americani sui cieli del suo piccolo paese (“è una cosa rara”) e concudendo, quasi ironicamente, con un “Ora sarò l’uomo che ha fatto il liveblogging della morte di Osama senza saperlo”.

Come sempre in questi casi si levano anche le voci di chi “non ci sta”. Alcuni gruppi talebani dichiarano che il corpo non è quello di Osama, altri ancora giurano che la foto pubblicata in Pakistan e dai media italiani sia un falso (in effetti è un vecchio fotomontaggio, ma c’è da dire che nessuna fonte ufficiale ha fatto riferimento a quella foto che, guarda caso, non compare su nessun media americano). Perfino il destino del corpo non è chiaro: dopo essere stato “terminato”, il corpo del terrorista è stato preso in custodia dai servizi segreti americani che hanno effettuato il test del DNA. Alcune voci parlano già di una sepoltura in mare per rispettare le usanze islamiche. La mia opinione in merito è che sicuramente verranno forniti maggiori dettagli nelle prossime ore. Ma allo stato attuale delle cose credo che mai il Presidente degli Stati Uniti d’America avrebbe potuto dare al mondo questa notizia senza avere conferme più che certe su quello che stava accadendo. Mettiamola così: o è tutto vero (ed Osama è morto) o si tratta della morte (politica) per Obama.

A prescindere da questi ragionamenti (e dando la notizia per scontata) non è una esagerazione affermare che il mondo entra oggi in una nuova era. Certo, l’uccisione di un uomo non può cancellare l’11 Settembre, così come le guerre e i morti che hanno causato. Ma la fine di questa caccia all’uomo del terrore e soprattutto quelle parole trionfanti (“l’America colpisce”) insieme alle piazze piene di americani assonnati ma in festa segnano di fatto il ritorno sulla scena della superpotenza che forse, in questa misura, mancava proprio da quel pomeriggio di Settembre di dieci anni fa.

Qui un rapido reportage dei media di tutto il mondo che annunciano la morte di Bin Laden.

[Omnia / Luca Zaccaro]


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