Warning: Spoiler Alert!
E così, alla fine, il nostro eroe (io, ndr) riuscì a concludere la visione di The Event. Dovrei buttare giù qualche riga.. Allora.. all’inizio, quando questa serie veniva presentata, si parlava di lei come un misto tra Lost e FlashForward (relativamente a quest’ultimo si intendeva “le cose positive”). A metà, quando la trama ha evidenziato buchi neri grossi come quello al centro della Via Lattea, l’unico confronto che si poteva fare era con le cose peggiori viste da Mark Benford. Ora che la serie è finita viene da tutti definito come “un pizzico di 24 e una sorta di Flashforward fatto un po’ meglio”. Vediamo come la penso. Prima di tutto bisogna fare una premessa: la serie non è finita, semplicemente non è stata rinnovata dalla rete che la trasmetteva. Questo vuol dire che gli eventi che in essa vengono raccontati non sono assolutamente conclusi con l’ultimo episodio. L’Evento in sé non viene rivelato se non, di sfuggita, negli ultimi minuti dell’ultimo episodio (e comunque con la forte sensazione che si tratti di qualcosa di diverso rispetto a quanto immaginato dagli stessi sceneggiatori all’inizio): “eravamo qui prima di voi. Ce ne siamo andati perché una vecchia profezia annunciava che, se fossimo rimasti, sarebbe accaduto un evento, una evoluzione, al quale la vostra razza non sarebbe sopravvissuta“. E quindi? Qualcosa di più preciso? Niente. Sicuramente l’Evento era al centro della narrazione della seconda stagione che non vedremo mai (a patto che qualche altra rete finanzi la produzione), ma allo stato delle cose il fulcro della serie rimane oscuro (sì, è vero, è scritto in alienesco sulla pergamene di Sean, ma lui non può leggerla!). Occorre quindi giudicare solo quello che ci hanno fatto vedere, ovvero la complicata coesistenza sul pianeta di due razze molto simili biologicamente ma assai distanti in quanto a progresso tecnologico. La macro-trama è ben sviluppata, ricca di colpi di scena (soprattutto nelle puntate iniziali e in quelle finali) ma “in mezzo” è assai noiosa ed improbabile, piena com’è di ripetizioni e luoghi comuni.
In breve: gli “alieni-barra-uomini-avanzati” compaiono sulla terra una cinquantina di anni fa quando il loro aereo appare magicamente nella nostra atmosfera e si schianta al suolo. Gli americani (in tempo di guerra fredda) intercettano l’incidente e, scoperto con cosa avevano a che fare, rinchiudono tutti in una prigione di massima sicurezza a Inostranka. O almeno così credevano: infatti Sophia (capo degli alieni) poco prima dell’arrivo degli americani spinge suo “figlio” Thomas a fuggire insieme ad un gruppo di “loro”. Dato che questi alieni hanno il brutto vizio di vivere parecchi anni e di non invecchiare, Thomas e gli altri riescono ad infiltrarsi sempre più nelle strutture statali e governative americane. Intanto il tempo passa e alla Casa Bianca, ai giorni nostri, viene eletto il Presidente Martinez (“abbronzato”, ovviamente) che sembra deciso, dopo molti colloqui con Sophia, a rivelare al mondo la verità e lasciare tutti liberi. Intanto, dall’altra parte del mondo, Sean e la bellissima Leila sono in crociera. Lui sta per chiederle di sposarla (che romantico!) quando alla piccola comitiva si uniscono la altrettanto bellissima Vicky e uno-che-deve-solo-fare-il-partner. Fingendosi loro amici, Vicky riesce a fare in modo che Leila rimanga sola in camera mentre lei si trova insieme a Sean e fa rapire la biondona dal suo collega. Sean torna sulla nave, scopre che Leila è sparita. Dopo varie fughe e vicissitudini si trova a bordo di un aereo, a cercare di convincere il dirottatore (il padre di Leila) che “ci deve essere un altro modo per salvarla”. Michael (il paparino) sostiene infatti che questo è l’unico modo per rivedere sua figlia (e anche l’altra sorella, rapita da casa sua). Indovinate dov’era diretto l’aereo? Ma certo, contro il Presidente, con Sophia accanto, nel mentre del grande annuncio. Ma, sorpresa, l’aereo “sparisce” poco prima dell’impatto e riappare nel deserto, dove Sean scappa e Michael viene catturato dal Governo (le operazioni sono guidate dall’agente Simon Lee). Sophia dice allora al Presidente di non avergli detto tutto. Beh, in effetti.. Sean sviene e si risveglia in ospedale dove chiede aiuto ma scopre di essere ricercato per un omicidio mai commesso (“mi hanno incastrato!”). Martinez decide di sospendere il piano di liberazione ma Sophia lo avverte: i suoi sono stanchi di aspettare. Sean intanto viene preso in custodia dall’agente Collier che inizialmente non crede alla sua storia, salvo poi ricredersi quando due uomini armati mandati da Vicky tentano di ucciderla insieme allo stesso protagonista. Intanto, a seguito di un ricatto nei confronti del Presidente, Thomas ottiene la liberazione di Sophia. Il Governo però riesce a tracciarla grazie ad un isotopo radioattivo immesso nel suo ultimo pasto. Per fare in modo che Sophia possa liberarsi, l’agente-Alieno Simon esce allo scoperto e rinchiude nel bagagliaio dell’auto il collega che aveva scoperto la sua identità. In seguito gli viene chiesto dal Presidente l’esame del sangue ma, con l’aiuto di Thomas, riesce a scambiare le provette e risultare “umano”. Sean e Leila intanto sono sulle tracce della sorella di Lei (Samantha). Scoprono un elenco di bambine rapite, tutte più o meno della stessa età. Alla Casa Bianca vengono intanto a sapere che il VicePresidente ha ordinato l’attentato contro il Presidente, ma mentre sta per rivelare il nome del suo collaboratore Dempsey, miliardario capo della agenzia per cui lavora Vicky, fa scoppiare un’autobomba poco lontano da lui e per poco non lo uccide. In seguito la sua famiglia verrà minacciata in modo da convincerlo a non parlare. I due sposini trovano una bambina rapita che è riuscita a scappare, ma scoprono che il suo viso è stato sfigurato in seguito ad alcuni esperimenti. Abby, questo il suo nome, dice che la tenevano in uno ospedale e che Samanthe era con lei. Dopo varie ricerche scoprono l’ospedale, ma la sorellina se n’è appena andata insieme agli uomini di Dempsey. In compenso si trovano di fronte ad un archivio fotografico che li porta sulla strada della verità: il padre di Leila è un alieno e questo fa della bella biondona un bel pezzo di ibrida. Sophia intanto scopre che alcuni dei “suoi” non vogliono più tornare a “casa” ma lei ribadisce che la loro presenza sulla Terra potrebbe avere conseguenze devastanti per la popolazione locale (e qui si fa riferimento all’Event). Si scopre però che Thomas, spinto dall’amante, ha un piano per uccidere la madre e prendere il potere ma, all’ultimo, non ha il coraggio di premere il grilletto e chiede perdono, ottenendolo. S&L (Sean e Leila) trovano Samantha e, dopo un incontro con Michael, la “affidano” ad una famiglia per metterla al sicuro. La gente di Thomas riesce ad inviare un satellite nello spazio con cui invia un messaggio al loro mondo. Ottenendo dopo poco tempo una risposta inattesa: la stella del loro sistema solare sta per implodere. Gli alieni devono lasciare il loro pianeta nel più breve tempo possibile. Qual è l’idea migliore? Ma certo! Portiamoli sulla Terra! Ecco come si riuniscono le due fazioni di alieni facenti capo a Sophia e Thomas. Mentre sono in riunione in una chiesa il Presidente Martinez riesce a circondarli con l’esercito. Per tutta risposta Sophia usa il portale con cui Thomas intendeva “portare qui” i suoi per scatenare un terremoto nell’est America che distrugge il monumento di Washington. Minacciando altre ritorsioni simili, Sophia ottiene dal Presidente la possibilità per tutta la sua gente di fuggire. Poco dopo però Martinez scopre che era un Bluff e per ripicca bombarda due dei tre pullman con i quali gli alieni stanno scappando. Thomas rimane ucciso mentre l’autobus di Sophia viene tele-trasportato (come avvenne con l’aereo nel primo episodio). A questo punto crolla definitivamente la copertura di Simon che viene aitato a fuggire da una telefonata misteriosa e riesce a ricongiungersi con Sophia (e Leila, che ha seguito il padre dopo aver scoperto la verità sul suo DNA), che nel frattempo ha deciso di rompere il giuramento fatto 66 anni prima di non causare danni ai terrestri: tutto il suo popolo (più di due miliardi di persone) deve essere portato qui a discapito, ovviamente, di chi qui già ci sta. Sean recluta Vicky (minacciandola, all’inizio) e riesce ad arrivare a Dempsey il quale si rivela essere il discendente di una stirpe di “guardiani” che hanno il compito di proteggere l’umanità dagli alieni. Il ricco industriale racconta questa storia a Sean, dicendogli che lui è l’unico che può salvare il nostro Pianeta. A questo punto gli consegna la pergamena con la storia della Terra in alienesco e poi, perché no, si spara. Sophia, alle strette, stringe un patto-farsa con il VicePresidente americano: avvelena Martinez e lo fa diventare Presidente Pro-Tempore con la promessa che il suo popolo verrà risparmiato. Gli alieni puntano a decimare la popolazione terrestre riportando in voga una simpatica epidemia di influenza spagnola. Il virus viene recuperato dal corpo di un soldato morto tra i ghiacci e lì ben conservato (e “ripescato”). Il piano è quello di diffondere il virus sul cibo, sui soldi e all’aeroporto internazionale di Dallas. In cinque settimane il 98% dei terrestri sarà morto. Dopo il tradimento di Simon e prima di venire avvelenato, il Presidente ordina un test del DNA a tutti gli uomini della Casa Bianca che risultano però negativi. Tutti tranne sua moglie, che si rifiuta. Sospettando che si tratti di una aliena, Martinez affronta l’argomento ma lei riesce a cavarsela confessando di essere figlia di immigrati e di non volere che questo venisse a galla. Una volta compreso il piano di Sophia, Simon, Michael e Leila si ribellano e fuggono, portando con loro l’antidoto per il Presidente. Durante la fuga però Michael viene ucciso e Leila catturata. In compenso il Presidente si salva e racconta a tutti la verità sul suo Vice (riottenendo l’incarico). Per rallentare l’effetto del virus e consentirne la diffusione, questo viene fatto mutare usando Leila come vettore data la sua condizione di ibrida tra gli alieni (immuni) e gli umani (non immuni). Alla fine i piani di Sophia di rilasciare il virus falliscono grazie anche a Sean, Vicky, il direttore dell’NSA licenziato dal VicePresidente (Sterling, di gran lunga il personaggio migliore) e Simon e il capo degli alieni viene portata a rapporto da Martinez. Proprio quando tutto sembra finito, un uomo di Sophia riesce ad aprire il portale e poco dopo un simpatico pianeta in via di distruzione appare tra la Terra e la Luna. Il commento più simpatico? Quello della pluri-indagata First Lady. Quando il figlio le chiede cosa sia quel pianeta lei lo rassicura: “E’ casa nostra”. E poi? E poi niente, perché The Event (o almeno la prima stagione) finisce qui, lasciando tutti con un bel “E Vaffanculo” sulla punta della lingua. Come ho già detto l’idea è sicuramente degna di nota, così come la coppia Leila&Vicky. Belle anche le puntate iniziali e finali. Ma le lacune stilistiche di metà stagione e la scelerata decisione di una serie (in dubbio) non-autoconclusiva sono errori gravi difficili da dimenticare. Insomma, un 6 solo per l’argomento trattato. Ma in realtà non si tratterebbe di una piena sufficienza.
Voi cosa ne pensate?
Una risposta a “The Event – Stagione 1”
[…] finito di vedere The Event. Qui la mia personalissima […]