Bossi, Berlusconi, Lega & PdL


E’ vero: è dalla sera delle dimissioni del Cav. che non parlo di politica.
Oggi leggo che, tra mille farneticazioni, Bossi avrebbe detto che Berlusconi: “sta con i comunisti” in quanto ha deciso di far sostenere al “suo” Pdl il Governo del Presidente Napolitano guidato da Mario Monti.
Ora, non mi piace il modo con cui è stato “ucciso” il Berlusconi IV e non mi va a genio questo stato di “Sospesa Democrazia”, ma è tempo di spendere due paroline in merito.

Primo punto: cos’è la Lega? Cos’è il PdL?

La Lega è oggi un partito che non sa più dove sbattere la testa. Sta perdendo quello che è sempre stato il suo “dominus” e, come sempre avviene in questi casi, è iniziata (da tempo, a dirla tutta) una feroce lotta fratricida tra gli “eredi del padrone” (quello che viene definito il “cerchio magico”) e l’ala guidata da Bobo Maroni. Dopo (tanti) anni di Governo si è ormai giocata la carta di “Roma ladrona” che spenna la “gente del Nord”. Lancia macumbe contro i duri provvedimenti dei giorni che verranno, “dimenticandosi” che gran parte di quei sacrifici li ha imposti il “suo” Governo Berlusconi, riapre il Parlamento del Nord (tanto per non buttare via soldi), promette (di nuovo??) la Secessione e scommette sul fallimento dell’Euro annunciando che allora la Padania conierà la sua moneta per non dover più sostenere con la Lira il Meridione. Insomma, discorsi che in questo momento storico ci danno una chiara immagine di cosa sia la Lega e di cosa si appresta ad essere in futuro. Ah, quasi dimenticavo.. Bossi avrebbe anche annunciato che “Tremonti viene con noi”. Finalmente una buona notizia! Notevole, in merito, il commento che viene attribuito dal Corriere della Sera ad Antonio Martino (sapete, uno dei pochissimi Liberali del PdL): “L’unica cosa positiva in questa situazione di assenza di democrazia è che abbiamo solo un Monti. Ci siamo liberati di Tremonti, fuori dalle scatole. Potrebbe sempre tornare, certo. Però come ambasciatore di Bossi in Germania. Magari rappresentante della fantomatica e inesistente Padania”. Cosa altro aggiungere?

Il PdL.. il PdL oggi semplicemente non esiste. In attesa di scoprire, alla prova dei fatti, quali sono le idee di Alfano e quali conseguenze porteranno, il partito è “Sospeso”, insieme alla Democrazia. Zitto il capo (che non può permettersi di parlare troppo anche perché non ha ancora ben capito come andranno a finire i giochi) ognuno parla per sé. Ci si preoccupa di non perdere il vitalizio e quindi si vota, a volte a malavoglia, la fiducia a Monti. Non si vedono all’orizzonte prospettive concrete, nuove scommesse. Ci si avvia verso una stagione di congressi con l’ombra lunga dei “signori delle tessere” che sembra riportare tutto indietro di parecchi decenni. Ci sono le onnipresenti indiscrezioni che parlano in un prossimo futuro di nuova DC con Centro-PdL, UdC e Centro-PD. Cosa che sicuramente piacerebbe a molti (vuol dire Governo garantito per un altro ventennio), ma che al solo pensiero fa rabbrividire me e chi sognava una destra liberale. Insomma, se mai è esistito un vero partito dal nome “Popolo della Libertà”, oggi questo ci appare come una macchia indefinita, perennemente in cerca della propria identità.

Secondo punto: Chi è Bossi, chi è Berlusconi?

Di pari passo con lo sfascio dei due partiti possiamo parlare del destino dei rispettivi leader indiscussi, assoluti protagonisti dell’ultimo ventennio d’Italia.

Bossi, provato dall’Ictus e ormai avanti con gli anni, non ha speranze di continuare a controllare il partito che è stato sua esclusiva proprietà per tutti gli anni 90 e gli anni 2000. Per ora “si ride e si scherza” ma quando, a breve, si tornerà a parlare di alleanze e di elezioni, verranno fuori i nuovi poteri. E l’Umberto, insieme alla sua schiera di fedelissimi, rischia di non portare a casa molto.

Berlusconi si trova in uno stato di “ibernazione forzata”: non ha nessuna chance di essere protagonista nella prossima corsa per Palazzo Chigi né tantomento in quella per il Quirinale (entrambe nel 2013) e la Carta di Identità ci dice che probabilmente non ci saranno occasioni nemmeno in un futuro più remoto. Il suo partito (fatto pur sempre il larga parte da democristiani e socialisti) ha capito l’andazzo e preferisce “tirare a campare” per non perdere il treno dei privilegi che il potere porta con sé. Il mondo delle sue aziende è così cambiato che un suo ritorno arrecherebbe più danni che altro e ancora non ha ben chiaro cosa ne sarà dei suoi processi (che, per quanto ora non siano più una priorità per i “poteri forti”, vanno sempre portati avanti). Oggi, per la prima volta da quando è un uomo ricco e potente, Berlusconi non ha idea di quello che succederà domani, né se (e come) potrà farne parte. Non può giocare d’azzardo come al solito, perché un errore in questa fase potrebbe costare davvero caro. Silvio deve studiare molto bene le prossime mosse, o rischia di dover passare i prossimi lustri a fare il (ricchissimo) Presidente del Milan. Il lungo lavoro che sta compiendo con (e su) Alfano è la prova di come stia tentando di costruire un futuro che lo veda protagonista anche se non più sul palco ma dietro le quinte. Ma chissà come finirà? Basteranno i suoi investimenti (e la preparazione di Alfano, che non va messa in nessun modo in dubbio) per risollevare o ricostruire il partito unico di centrodestra?

Terzo punto: cosa succede domani?

Ci troviamo in un momento storico molto delicato. L’Euro, quello del 2002, è praticamente fallito. L’Europa non se la passa affatto bene e in Italia viviamo in un momento di “Sospesa Democrazia”. Sicuramente è un momento che può tornare utile per riorganizzare l’intero assetto politico (il vero e proprio sconfitto di tutta questa storia) e ripartire, dopo la parentesi Monti, con qualcosa di più vero, più Giusto, più Competente e più Trasparente. Sarebbe una buona consolazione dopo tutto quello che ci è toccato subire e che ci toccherà subire nei mesi a venire. Ma non bisogna abbassare la guardia, perché è proprio in questi momenti di “confusione” che si giocano le partite oscure, quelle delle trame “sottobanco” che non si vedono fino a quando non te le ritrovi al Potere.

Auguri, Italia!

[Omnia / Luca Zaccaro]


2 risposte a “Bossi, Berlusconi, Lega & PdL”

  1. In merito alla question Pdl = Partito defunto volevo segnalare l’addio di Letizia Moratti e Stefania Craxi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *