Appesi a un filo


— Aggiornamento: 12/01/2012 15:30 —

Nell’ambito dell’operazione #operationitaly (come da loro descritto su twitter), Anonymous ha lanciato un DDOS contro italia.gov.it (down da parecchi minuti)

— Aggiornamento: 12/01/2012 15:25 —

La Camera ha negato l’autorizzazione alla custodia cautelare nei confronti di Cosentino (PdL). Il risultato della votazione è il seguente: presenti e votanti 607 (ma Fini ha votato?), maggioranza 304, favorevoli 298, contrari 309. La Stampa calcola che, contati gli assenti, sarebbero circa 74 i voti “inaspettati” contro l’arresto provenienti da Pd, UDC e, soprattutto, dalla Lega. Considerazioni giustizialiste a parte c’è da dire una cosa: il grande sconfitto di oggi è Maroni. E la “Caporetto”, a mio parere, è talmente clamorosa da non escludere nulla. Restiamo a vedere. Solo una nota per tutti quelli che scrivono che Cosentino è “salvo”. Non è così: è stata negata l’autorizzazione alla carcerazione PREVENTIVA ma le indagini proseguono.

Da riportare inoltre la notizia che la Consulta ha BOCCIATO entrambi i quesiti referendari sulla riforma elettorale solo poche ore prima di questo voto. Naturalmente in molti hanno subito visto un “collegamento” tra questa decisione e l’esito finale della lotta intestina della Lega sulla votazione in Aula.. mah..

— Aggiornamento: 12/01/2012 12:55 —

Cosentino, appena arrivato in Aula, ha assicurato che si dimetterà dalla carica di coordinatore campano del PdL indipendentemente dall’esito della votazione che ci sarà tra poco. C’è molta incertezza in merito al risultato e soprattutto per quanto riguarda il comportamento dei leghisti, che sembrerebbero però voler seguire le direttive del “nuovo capo” Bobo Maroni.

— Articolo Originale: 12/01/2012 09:34 —

Oggi, verso le 12:30, la Camera vota sulla richiesta di arresto nei confronti di Cosentino, esponente di spicco del PdL ed ex sottosegretario del Governo Berlusconi IV. Non sarà soltanto un voto sulla persona ma, a mio avviso, quello che accadrà tra poche ore potrà avere ripercussioni future sugli equilibri politici.

Per prima cosa si testa la situazione all’interno della Lega: Maroni, ormai molto lontano da Berlusconi e dal PdL è in procinto di “prendere possesso” del suo partito, ha annunciato solo poche ore fa il voto positivo all’arresto della Lega in Commissione. Ieri sera invece è arrivato Bossi (formalmente ancora “il capo”) che ha lasciato libertà di coscienza sul voto di oggi in Aula. Chi la spunterà? Lo vedremo dai risultati. Certo, se il partito voterà compatto per l’arresto vorrà dire che Maroni ha definitivamente vinto la battaglia, mentre se ci saranno evidenti spaccature Bossi potrà ancora rivendicare per sè stesso ed il “cerchio magico” un posto importante al tavolo delle trattative.

In base a come si comporteranno i “padani” in Aula potrebbero anche cambiare in modo netto i rapporti futuri tra Lega e PdL: se la maggioranza degli uomini di Bossi (o di Maroni?) voteranno a favore dell’arresto, un accordo futuro tra i due partiti si fa sempre più improbabile e questo non porterà ad altro che all’accelerazione del movimento verso il centro di questo sfaldato PdL.

Berlusconi (o, meglio, il PdL) ha anche paura del comportamento degli altri partiti: se, tolta la Lega e lo stesso partito di Cosentino, dovessero arrivare solo “sì” all’arresto, la votazione di oggi potrebbe essere considerata una specie di “svolta”, di “cambiamento epocale” (La Stampa parla addirittura di “distruggere definitivamente il Berlusconismo” ma pare un po’ eccessivo). Certo è che però il significato politico sarebbe evidente e la posizione del PdL parecchio indebolita.

Per questi motivi credo che non sia solo il destino di Cosentino ad essere “appeso a un filo” ma quello dell’intero impianto politico attuale (e del prossimo futuro).

[Omnia / Luca Zaccaro]


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