Da bravo ossessionato ho scaricato tutto quello che mamma Microsoft ha sfornato al Day One, lo scorso 29 Febbraio. Così, sul disco del “mulo”, mi sono ritrovato, il mattino dopo, ben tre ISO: Windows 8 CP 32 bit, Windows 8 CP 64 bit e Windows Server 8 64 bit. Le versioni a 64 bit dei due sistemi (ovvero quelle che vedremo in larga parte in commercio da qui a pochi mesi) sono finite quasi subito sul mio Assemblato per i test (Intel Core 2 Duo E6600, 2x1GB RAM PC5300, nVidia GeForce 8600 GTS 512MB PCI-E, 180GB SATAII), dove già trovava spazio la Developer Preview, mentre la versione Client a 32 bit (che probabilmente verrà installata solo sui Tablet x86) ho deciso di “dirottarla” su un vecchio Notebook malfunzionante che per qualche strano motivo non mi sono ancora deciso a buttare (Pentium Dual-Core T3400, 2x512MB RAM PC5300, Intel GMA 4500MHD, 120GB SATAII).
Ricorda: puoi scaricare Windows 8 CP da questo link.
— INSTALLAZIONE —
L’installazione dei tre sistemi è durata in media 25 minuti, a partire dall’inserimento del DVD nel lettore fino alla prima apparizione del nuovo “Start Screen”. Per quanto riguarda la prima parte del processo, al momento, nulla di trascendentalmente diverso da quanto visto con la Developer Preview (e con Windows 6.1). L’unica cosa degna di nota è che viene richiesto un Product Key (basta inserire quello universale appositamente creato da Microsoft: DNJXJ-7XBW8-2378T-X22TX-BKG7J). Terminata questa fase il PC si riavvia e l’utente viene catapultato per la prima volta nell’interfaccia Immersive che fa largamente uso del paradigma Metro. L’esperienza Out-Of-The-Box è davvero ben fatta e permette di impostare quasi tutti i parametri necessari. Nella versione Client viene introdotta la possibilità (non presente sulla Developer Preview) di cambiare il colore di base dell’interfaccia Immersive. Giusto il tempo di un nuovo riavvio e l’avventura può cominciare..
— BOOT LOADER —
Forse ai più sembrerà una banalità, ma il nuovo boot loader fa la sua sporca figura. Abbandonato lo stile minimalista della Developer Preview, questa volta a farci compagnia durante il caricamento della lista dei sistemi operativi è direttamente “Betta Fish”, il pesce (a contorni “Metro”) che abbiamo imparato a conoscere durante la fase Beta di Windows 7. Qualche secondo dopo vi troverete di fronte ad una “well-designed” schermata a sfondo azzurro in cui comparirà una lista dei Sistemi Operativi installati (non ho testato il riconoscimento di SO non-Microsoft) e in cui, magia, potete utilizzare il Mouse (o il tocco). Niente di nuovo rispetto alla DP ma dato che all’epoca non avevo detto nulla.. eccomi qui 😉
— START SCREEN & DESKTOP —
Eccoci. E’ lei. E’ Davanti a voi. E’ la Start Screen. Se non sapete di cosa sto parlando dovrei chiedervi dove avete vissuto negli scorsi 5/6 mesi. Si tratta dell’ambiente più amato/odiato della storia dei sistemi operativi. Gli amanti delle novità (almeno di quelle ben concepite) non faticano a definirla un autentico colpo di genio: è utilizzabile anche da un bambino sui dispositivi Touch e, dopo qualche ora di ambientamento, diventa assolutamente irrinunciabile anche per chi utilizza mouse e tastiera (inoltre c’è da registrare un notevole progresso rispetto alla Developer Preview, con nuove azioni e prestazioni decisamente migliori). Per i “Windowsiani duri e puri” invece la Start Screen è il male. Il Diavolo. La scelta che affonderà Microsoft e che le utenze Desktop/Businness non utilizzeranno mai, per nulla al mondo. Ci si lamenta, in sostanza, che il caro vecchio Desktop, quello che “tutti-sanno-usare-perché-si-fa-così-da-trent-anni” sia ora una mera applicazione, che si apre, si usa e si chiude. Come se non bastasse, questa volta quei malefici programmatori si Microsoft sono stati davvero crudeli: hanno eliminato il tasto Start ed il relativo Menù! Ora, alzi la mano chi, utilizzatore di Windows 7 con le icone di Cestino, Computer, Profilo e Pannello di Controllo visualizzate sul Desktop, utilizza il menù Start più di una volta al mese.. Nessuno? Lo sospettavo. Molti? E cosa ci fate? Cercate i collegamenti ai programmi? Lo sapete, vero, che basta pigiare il tasto “WIN” ed iniziare a digitare il nome del programma per averlo a dispoizione in 0,0 secondi? Diciamocelo, già in Windows 7 il menù era inutile. Solo un altro posto dove le applicazioni spazzatura potevano spargere collegamenti. E, seguento il detto “tolto il dente, tolto il male”, “tolto il menù, tolto il pulsante”. Il Desktop rimane comunque il punto focale dell’attività lavorativa dell’utente medio in quanto è l’unico ambiente in cui si possono utilizzare le Applicazioni Non-Metro (ovvero tutte quelle che abbiamo imparato ad utilizzare sin dalla notte dei tempi). Scordatevi, ad esempio, una Metro-App di Photoshop. O di Autocad. Quelle rimarranno per molto tempo applicazioni x68 scritte in codice nativo o al massimo seguendo il paradigma .Net (niente WinRT). E questo tipo di applicazioni non c’è verso di eseguirle direttamente dalla Start Screen. Il desktop rimane importante anche durante la navigazione: la Metro-App di Internet Explorer 10 è qualcosa di davvero spettacolare (ne parlerò a breve) ma porta con sé una grande novità: niente plugin. Avete bisogno di Flash? Niente. Java? Neanche Morti! Cosa fare allora? Quando viene caricata una pagina che fa uso di Plugin viene informato l’utente che, se vuole continuare, dovrà sorbirsi il passaggio al Desktop e alla versione “classica” di Internet Explorer 10
— PRESTAZIONI —
Niente stress-test, per ora. Né test di compatibilità. Al momento ho avuto solo il tempo di installare e fare qualche prova qua e la. Le prime cose che balzano all’occhio sono la straordinaria velocità di caricamento e l’impressionante fluidità del sistema nelle sue operazioni basilari. Niente da spartire con le vecchie versioni Beta distribuite fino a Windows Vista. Molto più veloce anche della Beta di Windows 7 (e anche della versione definitiva con SP1, a dire la verità). E stiamo parlando di macchine che, ad occchio, risalgono al “lontano” 2007. Peccato non avere a disposizione un Core i7, 16GB di ram DDR3 e un disco SSD SATAIII.. Dopo qualche ora globale di utilizzo mi sento di dire che anche la stabilità è notevolmente migliorata rispetto alla Developer Preview (che soffriva di qualche crash di Explorer di troppo).
— METRO APP —
Sono la novità del momento. Sono le Metro-Applications, ovvero quei programmi scritti secondo il nuovo paradigma WinRT, installabili solo dal Market, lagati al LiveID e capaci di funzionare direttamente dalla interfaccia Immersive. Non ho provatò granché perché, appunto, serve un LiveID per accedere al Market e al momento non ho voglia di perdere tempo per leggere le condizioni di licenza. Ho provato, però, Internet Explorer 10 e le varie App preinstallate (Weather, Maps ecc..) e devo dire che le trovo spettacolari, sia come design che come implementazione. Nulla da dire. Da valutare più nel dettaglio le performance sotto stress e soprattutto l’utilizzo di risorse una volta “in pausa”.
— CONCLUSIONI NON CONCLUSIVE —
Per il momento mi fermo qui, perché ho bisogno di più di qualche ora di utilizzo per dare un giudizio complessivo. Vi dico però che per essere la Beta di un Sistema operativo che si presentava come “Rivoluzionbario” (e, in effetti, lo è) lo trovo davvero ben fatto. E no, non è “inutilizzabile” con Mouse e Tastiera. Basta solo dedicare qualche ora allo studio della nuova Start Screen. E no, l’ambito Businnesso non lo salterà “a piè pari” per via di Metro dato che, molto probabilmente, tutta la questione sarà risolvibile tramite GPO. Per ora è un 8 pieno.
Al prossimo articolo per qualche informazione in più 😉
Una risposta a “Windows 8 CP: prime impressioni (Parte 1)”
[…] provato un po’ Windows 8 CP.. qui le prime impressioni. The Verge parla anche della CTP di Office 15.. ecco qualche […]