Pur non legando il mio voto alla persona di Giannino (o forse proprio per questo) mi ha fatto parecchio arrabbiare la storia di ieri riguardante le “dimissioni” di Zingales da Fare (di cui era co-fondatore) strillate ai quattro venti per colpa di una intervista a Repubblica in cui Giannino si sarebbe auto-accreditato un Master che in realtà non ha mai conseguito (come precisato dallo stesso Giannino all’ANSA).
Non perderò tempo a descrivere i fatti anche perché, se state leggendo questo articolo, li conoscete meglio di me. Vorrei solo esprimere la mia opinione in merito.
Oscar Giannino ha sbagliato per aver detto durante un’intervista a Repubblica di aver preso un Master a Chicago (quando invece ha solo frequentato un corso). Bene, basta. Non so perché abbia detto quelle cose, se per colpa dello stress da campagna elettorale o per compiacere il suo ego. Ma l’ha fatto ed ha sbagliato. E poi, cosa da non sottovalutare, ha ammesso l’errore e se ne è assunto la responsabilità. Senza dimenticare che da questa “svista” non ci ha guadagnato assolutamente nulla.
Detto questo, e ora parlo di Zingales, mi sembra (modestissimo parere personale) una motivazione un po’ futile per prendere una decisione tanto grave e soprattutto per comunicarla al “mondo” come ha fatto ieri, come se stesse parlando di un pericoloso criminale. Mi ha ricordato molto la scenetta del “Che fai, mi cacci?” di Fini nell’Aprile del 2010.
Oggi come tre anni fa si pone una questione (giusta) ma lo si fa nel modo più sbagliato che possa esistere! Mancano cinque giorni alle elezioni. Fare, nonostante tutti i problemi legati ai piccoli movimenti, sta facendo bene soprattutto in Lombardia e in Veneto. Questa sparata proprio non ci voleva. Non era meglio aspettare settimana prossima, a “palle ferme”, e chiedere un incontro tra i vertici del movimento per discutere la questione? C’era proprio bisogno di tutta questa “menata” pubblica?
Quello che mi fa più incazzare è l’attacco diretto alla figura di Giannino, come se Fare fosse uno dei tanti “One-Man-Show” (ogni riferimento potrebbe essere casuale). Io, come molti altri cittadini, ho deciso di votare questo movimento per il programma liberale che ha offerto all’Italia. Oscar è solo uno degli autorevoli promotori che ha deciso di “metterci la faccia” e fare da “megafono” all’intero movimento. E io, per questo, gli sono grato. Non sarà certo una piccola gaffe come questa a farmi cambiare idea sull’intero (e validissimo) progetto.
E sinceramente pensavo di non essere l’unico a pensarla così.
My Two Cents.
PS: grazie agli amici di Accelerare il Declino per l’immagine in apertura.