Smacchiature


Elezioni 2013

Mi immagino il brivido che corre lungo la schiena di Berlusconi mentre osserva il distacco sempre più esiguo che separa la sua coalizione da quella di centrosinistra.. “E ‘mo cosa m’invento per non tirar fuori i soldi del rimborso IMU”? Poi, fortunatamente per lui, la rimonta ha rallentato e il premio di maggioranza è stato assegnato a Bersani.

Permettetemi di iniziare proprio da questo risultato. E permettetemi di farlo, lo ricordo, da “spettatore esterno” (ho votato Fare, quindi non “tifavo” certo per questa rimonta). Sono giovane, è vero. Ma tutte le maratone elettorali di cui ho memoria hanno un leitmotiv comune: il Cavaliere e la sua straordinaria capacità di raccogliere voti. Il 1994 non lo scomodo neanche, tanto lo conoscete tutti. Nel 1996 la leggenda (ormai si tratta di questo) racconta che il voto popolare premiò Berlusconi ma la maggioranza andò a Prodi per via della legge elettorale. Nel 2001 fu una vittoria schiacciante, senza appello. Nel 2006 l’uomo di Arcore riuscì nella incredibile impresa di recuperare innumerevoli punti ad un centrosinistra già dato per vincente (ricordate il colpo di genio delle “tre punte”?) fino a risultare secondo per soli 24.000 voti (e un sacco di dubbi su presunti brogli) e costringere Prodi, ancora lui, a Governare senza una solida maggioranza al Senato. Nel 2008 assistemmo al “bis” di quanto accaduto sette anni prima, successo clamoroso. E poi ci sono le elezioni di ieri. Un distacco che solo un mese fa sfiorava i 10 punti. Un PdL, orfano del suo leader, osservare preoccupato la soglia del 10%. Ora sappiamo come è andata a finire. Inutile. Ha vinto ancora lui. E ha vinto non perché ha preso più voti degli altri (non è così) ma perché ha centrato IN PIENO l’obiettivo che si era esplicitamente prefissato: arrivare a tallonare il centrosinistra per sedersi al tavolo delle trattative in posizione di rilievo dall’alto di un risultato elettorale imponente seppur non vincente. Sarebbe stata una sconfitta (sto parlando SEMPRE E SOLO di Berlusconi, non del PdL né tantomeno del Paese) vincere queste elezioni. Non avrebbe potuto governare e non avrebbe saputo cosa fare. Così facendo avrà voce in capitolo su qualunque decisione, senza probabilmente mai metterci la faccia (qualcuno ha detto Alfano?). Inutile dire che questa rimane una vittoria esclusivamente personale. Il Paese, come è ovvio, non ci guadagna nulla. In quest’ottica, se permettete, va inquadrata la sua scelta di allearsi di nuovo con la Lega: sapeva benissimo di non poter più governare con gli uomini di Maroni. A lui servivano esclusivamente per “fare bottino”. Senza contare ovviamente il futuro della Lega stessa che ora riparte da un misero 4% senza avere più il sostegno della base. Il prezzo da pagare per questo “diabolico” piano? Solo la Lombardia. Una quisquilia.

E arriviamo, come promesso, a Grillo. Ha vinto, ha “fatto il botto”. Chi se l’aspettava? Tutti, fuorché i conduttori delle maratone elettorali in TV. Ammetto che il 23-25% era un risultato difficile da prevedere, ma si sapeva benissimo che il movimento avrebbe sfondato “quota 20%”. Grazie anche e soprattutto ai politici “navigati”, all’estabilishment della stampa e alla loro straordinaria capacità di fomentare nell’elettore medio un senso di smarrimento e ripudio che lo portava ogni giorno di più verso chi cavalcava (abilmente) questi sentimenti. Avete mandato in Parlamento più di 150 cittadini sicuramente motivati e spinti dalle migliori intenzioni ma inesperti, impreparati e forse alla mercé di quel sistema che cercavano di combattere. Andate a spiegare ai mercati che abbiamo dato la maggioranza dei voti ad un partito che vuole promuovere un referendum per uscire dall’Euro. Buona fortuna! Ora, a parte tutto, parte di questi neo-politici (quelli eletti al Senato) saranno determinanti per la tenuta di un qualsivoglia Governo. Cosa faranno? Rispetteranno il “diktat” del guru che non vuole assolutamente stringere alleanze o faranno prevalere il senso di responsabilità derivato dal voto ricevuto? Mistero..

Mi sto quasi annoiando da solo.. quand’è che arriva il turno del PD? Eccolo! Oh, per chi se lo fosse perso.. questi qua hanno buttato via una vittoria sicura come lo sono solo la morte e le tasse e lo hanno fatto proprio bene! Voglio dire, provateci voi! Non so se il risultato sarebbe stato tanto eclatante! Hanno indetto le primarie e lo scontro “vero” con Renzi aveva portato il partito a raggiungere valori altissimi nelle preferenze degli italiani. Poi sappiamo come sono state organizzate effettivamente le primarie, sappiamo come è finita quella operazione di “rottamazione” proposta da Renzi e desiderata da tantissimi elettori, abbiamo visto i candidati. E poi, soprattutto, non abbiamo più visto chi quelle primarie le ha vinte! Seriamente, dove è stato Bersani da capodanno a.. ieri? Dov’era mentre Berlusconi imperversava in ogni programma radio/televisivo? Dov’era il suo programma? “Puff”, spariti. Davvero, fatico a ricordarmi una batosta tanto eclatante. Direte, “ma alla fine hanno vinto”. Sì, vabbé, ciao 🙂

Monti, il simpatico tecnocrate che ha “salvato” il nostro Paese, a queste elezioni non voleva proprio partecipare. E come dargli torto? Dopo la caduta del suo Governo tecnico praticamente passava le giornate a prendere le misure del Quirinale per ordinare i mobili nuovi in vista del trasloco di Aprile. Avrebbe rappresentato la continuità e avrebbe continuato a “rassicurare i mercati” dall’alto della sua nuova posizione mentre Bersani governava saldamente il Paese grazie ad una vittoria elettorale netta. Poi, invece, le cose non sono andate così e io non so davvero spiegarvi il perché. Non so come abbiano fatto Casini, Fini e i vari Montezemolo a convincere l’uomo della Bocconi a fare quello che ha fatto. Voglio dire, Monti in campagna elettorale.. ma ve lo immaginavate? E in effetti è stato un disastro. Il Senatore a Vita non aveva (e non doveva avere) la minima idea di come si imposta un aspro confronto elettorale. Quello è l’habitat naturale dei politici navigati. E i risultati sono stati chiari fin dal primo giorno con continui errori mediatici e “gaffe” di non poco conto. Alla fine comunque porta a casa un risultato discreto, non tanto per i voti raccolti (non si sa ancora se sarà decisivo al Senato) ma più per aver reso possibile un mezzo miracolo: ha cannibalizzato l’UDC e FLI che con lui si erano coalizzati fino a spingere Gianfranco Fini fuori dalla Camera e a far eleggere Casini solo grazie al ripescaggio del “miglior perdente”. Scusate se è poco.

Adesso bisognerà aspettare ancora qualche ora per avere la ripartizione ufficiale dei seggi, dopodiché si potrà iniziare a pensare al futuro: le nuove camere dovranno riunirsi entro metà Marzo e subito dovranno eleggere i due Presidenti. Mai come ora servirà una prima mediazione.. impossibile pensare a due esponenti PD. Poi, a ruota, inizieranno le consultazioni al Quirinale e Napolitano dovrà dare una indicazione su chi avrà il compito di (tentare di) formare un Governo. Bersani, il prescelto, dovrà allora cercare un intesa con tutti, mentre Berlusconi se la riderà sornione. Non è escluso che alla fine l’ingrato compito non tocchi a qualche altro esponente del PD (Enrico Letta, tanto per fare un nome) oppure ancora che non vengano scelte altre esotiche forme di rappresentanza (Governo di Salute, Governo di Unità ecc..). Insomma, alla fine una soluzione si troverà per forza, perché Napolitano non può sciogliere nuovamente le Camere perché si trova nel “Semestre Bianco”. E infatti, di qui a un paio di mesi (Aprile, mi sembra), bisognerà riunire i mille e passa delegati per eleggere il suo successore. Qui, a quanto pare, Bersani e Monti, insieme, avrebbero i voti per mandare al Colle un candidato a loro gradito. Ma i giochi non sono così semplici. Non azzardo previsioni, ma vedo perdere quota le ipotesi più “politiche” che si facevano strada qualche giorno fa (Prodi). Se dovessi sbilanciarmi direi che il prossimo Presidente della Repubblica sarà un outsider gradito a destra, centro e sinistra (il M5S in questo caso non avrebbe praticamente voce in capitolo).

In ogni caso, dopo questa enciclica, ci tenevo a ribadire il mio più incredibile stupore. Non potevo nemmeno immaginare un esito finale come questo. Mi aspettavo, parlando in generale, un CSX sopra al 35%, un CDX di poco sopra al 20% e praticamente al pari del M5S. Il risultato di Monti, invece, l’avevo previsto abbastanza bene. Non riesco a capire cosa abbia portato così tanti elettori a dare di nuovo fiducia a Berlusconi, sapendo che NON AVREBBE GOVERNATO. Davvero, non ci riesco. Illuminatemi!

Quanto a Fare, purtroppo, non c’è stata “trippa per gatti”. Certo, si sono giocati quasi ogni possibilità di elezione con la vicenda Giannino ma anche senza quell’enorme passo falso dubito, visti i numeri, che avrebbe superato il 4% alla Camera. Di questo parlerò prossimamente in un altro post.

Ora vi lascio al live blogging dello spoglio regionale, con un testa a testa annunciato tra Maroni e Ambrosoli in Lombardia.

Venite a trovarmi su https://www.lucazaccaro.it/special/elezioni2013 se ne avete voglia.

[Omnia / Luca Zaccaro]


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